mercoledì 13 ottobre 2010

Ma che ben

Oh bè manca poco...

Si finalmente tra pochi giorni mi faccio un bel giro in Italia, caspita ho una voglia...
Quando sai che stai per tornare a casa sembra incredibile ma ti senti più coinvolto con le persone che hai lì... Tipo:

Diego ha messo su con Carlo e Massimiliano sta cosa del windchili ormai 9 anni fa e oggi è riuscito a pubblicare la sua pagina web (tra l'altro www.windchili.com) ed è una figata spaziale... caspita è un sogno che si realizza, e cosa ancor più bella, sono cose che piacciono da morire anche a me, quindi la sento una cosa nel piccolo un po' mia... che spettacolo.

Oppure oggi, ero lungo il boulevard di S. Germain ed era tutto intasato perchè c'è stata una manifestazione contro la riforma delle pensioni; ma un bordello di quelli, io non so, mai vista una manifestazione così! Partiva da monparnasse e arrivava a bastille, una folla umana di bo, credo un milione di persone. Non si vedeva la fine... e come erano calmi, proprio come in patria... ahhahaahah proprio...

Eh vabbè ma casa è casa e c'ho na voja!

Ieri sera ho fatto fatica a prender sonno, vuoi per un film che mi ha un po' sconcertato (si chiama "l'uomo ombra") e vuoi per sto fatto di tornare, mi son venuti in mente di quei pensieri!
Ma si, ho pensato alle scuole elementari! Ci ho pensato con un po' di amarezza, perchè le elementari sono state un periodaccio, madonna ricordo ancora le tre streghe, Amelia, Milena, Elisabetta nell'ordine. Malefiche puttane.
Ma non mi sono soffermato sulle maestre, no, quelle povere, se le ricordo è solo x disprezzo... No, ho pensato che non ricordo il retro della scuola stessa, perchè era proibito andare, ma ricordo con chiarezza che mentre giocavamo a nascondino in ricreazione il posto più antisgamo era proprio quello, perchè nessuno andava a vedere, e ricordo un lucernario del piano interrato che faceva da piccola tana su cui mimetizzarsi... poi c'era un "boschetto", lo chiamavamo così, sul lato a nord-ovest dove ai piedi di questi pini marittimi giocavamo alle capanne per le sorpresine kinder, le costruivamo con gli aghi di pino...

C'erano vari punti fighi in quel giardino... il secondo migliore era la tana per "schiaffo o bacio", la panchina a destra del vialetto d'ingresso. Ricordo un tempo fosse stata rossa, poi tinteggiata in verde e col tempo arrugginita, mostrava la sua età... ma li eri figo se col sedere ti sedevi sullo schienale! e poi le "femmine" dovevano baciarti... sulla mano... e guai a chi si lavava più la mano! ahhahahaha
sono passati 15 anni minimo e ricordo che in quel giardino mi impratichivo con il mio judo assai precario per picchiare Marco Botter... quella malsana voglia permane.

Pensare alla scuola poi, ieri sera, mi ha fatto ricordare che ci andavo a piedi, si tagliava l'angolo della stradella interna A passando per il cortile di Renato, lo zio di Alessio, per certi versi zio anche mio... e il passaggio era stretto in mezzo a calcinacci e cose ruggini mi pare... bo...
Alla fine il tragitto non era così lungo ma c'erano un sacco di cose da fare.

Si usciva di casa io e mio fratello, si attraversava il prato della fiera fermandosi a salutare il cane di Bassan, un terranova bellissimo che non usciva mai dal cancello per quanto sempre aperto, si imboccava la stradella interna A in discesa e si arrivava fino alla casa della Chiara Boccellino, non so perchè mi è rimasta impressa ma so che suo padre doveva fare il falegname perchè c'eran sempre un sacco di mobili e trucioli fuori di casa sua e ricordo nitidamente la loro auto, un Chrysler Voyager color prugna, già allepoca mi faceva cagare.
Superata la casa si allungava girando a destra per la stradella interna B, si arrivava sulla piazzettina dove c'era una fontana. Si passava piano e in silenzio perchè c'era un tizio che abitava li con un cane cattivo, un boxer, e per non farlo abbaiare io e Marco bisbigliavamo... a volte lungo la vietta incontravamo Beppe il terrone che faceva il pezzo di strada con noi fino alle elementari. sul finire della stradina a destra abitava Edoardo, a sinistra si andava verso scuola. Era qui tutto un dritto lungo la "Restera" ma per complicare la situazione al posto di camminare lungo la strada si stava sull'argine cementato del Sile, camminare veloci lungo il bordo dell'acqa era una gran prova di coraggio forse e poi in primavera era interessante per scovare i nidi delle anatre, vedere le uova o i pulcini era una figata!

A Scuola io e Marco siamo sempre andati da soli, raramente ci accompagnavano mamma o papà, anzi non ho ricordi di questo se non i primi giorni; invece era solito venire il nonno Guido a prenderci.
Qesto era un evento non da poco per mille motivi. Il nonno aveva sempre le caramelle in macchina, a volte ci portava a pesca lungo il Sile verso i mulini oppure ci faceva sparare con la pistola a salve un colpo a testa... ce l'ho ancora quella pistoletta scacciacani, e pure i proiettili. Credo ne sparerò uno al ritorno, proprio per omaggiarlo.
Ricordo che invidiavo i miei amici che tornavano a casa con le mamme, io invece no.

Di lì mi è venuta in mente quella volta che io e Marco eravamo andati a farci un giro in bici, thò avremo avuto 8 e 10 anni, e siamo andati ai laghetti verdi. Il trucco per la verità era dire che si usciva sul prato della fiera ma poi si correva veloci fino ai laghi e si ritornava inventando la scusa che era caduta la catena, perchè stavamo via più della mezz'ora consentita... Io avevo una bici con "i cambi", lui una bmx e ricordo che non voleva mai arrivare così lontano, non si sentiva sicuro.
Convincevo quindi Marco a venire perchè a metà strada ci fermavamo alla fontana x bere l'acqua e così siccome faceva una pausa, la stanchezza gli passava!

Di lì poi mille cose, il ponte, dove si mangiavano gli amoli in stagione, oppure la diga del ramo del sil morto, oppure ancora la casa abbandonata all'estremo nord dell'isola, ci incuteva timore. Ma approposito di case e paure, vogliamo raccontare la casa della vecchia che lanciava i sassi nella stradella interna C? si passva in bici velocissimi urlando "PUTTANAAAAA" fino ad arrivare a casa della Maila e la Susanna... una delle due mi pare sia morta.

Sul prato stava Curini, il figlio dell'avvocato. Piccolo, paffuto e balbuziente se intimidito... faceva troppo ridere! Ma abitavano anche Mattia Scarabello, Brando e Jose, i quali si divertivano a loro volta a lanciare sassi contro me e Marco... il prato con loro in zona era da evitare.

Se non stavo con mio fratello soltanto c'era Ciospa, all'epoca Albi, ero spessissimo a casa sua a giocare, si montava sul tetto del garage, si scavalcava un tetto ancora e si finiva sul tetto del porticato della villa adiacente il muro di confine. Da li si spiava chi abitava là oppure si cercava di catturare le lucertole.
Ricordo che la chiave del portoncino di casa era nel garage della nonna sua entrando a sinistra, appesa su di un fil di ferro. Ricordo la vecchia Uno 60s dei suoi nonni con i copri sedili a fantasia con una prevalenza di grigio chiaro e il porta pacchi sul tetto. Albi aveva i migliori liquidator di sempre e un sacco di micromachines e poi aveva la cantina, con un frigo enorme stra pieno di gelati. per andare in cantina si passava per una porta di ferro a fianco del garage di suo papà, sul retro della casa. Era importante non esser visti da suo nonno e da sua mamma che ci teneva d'occhio dalla finestra al piano di sopra. entrati in quella stanza c'erano delle scale da scendere se non sbaglio e lì giù il frigo!
Casa di Alberto era la casa delle meraviglie, mai nessun'altra casa mi ha ispirato tanta fantasia.

Prima di alberto però c'era Tommaso, quello di oggi, che conosco ormai da 19 anni con cui si correva per via Martini e dintorni in bicicletta facendo gli inseguimenti... partecipava Marco e pure mio cugino... all'epoca ricordo che in via martini c'era una panetteria, casa di Marco Premier e verso la fine una vecchia pista da pattinaggio in disuso. Di quella zona proprio per scappare e nascondersi da chi inseguiva ricordo che conoscevo tutti i cancelletti non chiusi a chiave, i nascondigli migliori e i modi per depistare gli altri... Il gioco diveniva complesso quando ci si inseguiva con in mano anche i liquidator o le pistole ad aria compressa "condor"... La montagnola dei garage vicino casa di Marco visentin, Tommy e Chiara era sicuramente il posto migliore per nascondersi ma anche quello per meditare o far discorsi.

Io e tommaso abbiam consumato quella collinetta, ci siamo stati dagli 8 ai 18 anni, ci abbiam fumato le prime sigarette, le prime canne... ho sfogliato lì il mio primo giornalino porno (raccolto per strada) e ho pure imparato a giocare a "tedesca" lì...

Di tutto ricordo che non eravamo mai disturbati dalle macchine. Oggi potrei dire uguale? Certo che no, oggi, dopo 15 anni le auto sono quadruplicate e forse mio figlio non potrà avere le mie stesse libertà.

Mi ricordo che io non portavo ne orologio ne cellulare eppure i miei non mi han mai fatto storie, perchè con la calma di quei luoghi erano le campane della chiesa a ricordarmi quando tornare a casa.
Ricordo anche che il cancello di casa spesso rimaneva aperto perchè tra una cosa e l'altra si faceva sempre una puntatina in giardino, per bere dalla pompa dell'acqua, per rubare qualcosa in orto alla nonna oppure per andare a fare la pipì lungo la siepe...

Cazzo se penso a quante cose ho fatto da piccolo ci starebbe un libro!
Fra 12 giorni tornerò a vedere quei posti.

mercoledì 6 ottobre 2010

Scorpione

Lo scorpione è il secondo segno d'acqua dello zodiaco e si contraddistingue per il suo carattere determinato, passionale, possessivo ed all'estremo vendicativo. E' dotato di una personalità affascinante spesso resa misteriosa da una sua naturale diffidenza e riservatezza.

Caratteristiche generali
Lo Scorpione è un segno fisso, femminile. E’ detto fisso perché nasce quando la stagione è consolidata, certa. Questa caratteristica si trasferisce nel carattere dei segni che appartengono a questa classificazione (Toro, Acquario, Leone e Scorpione) che sarà determinato, perseverante, scarsamente duttile.
Con lo Scorpione entriamo in quel periodo dell’anno nel quale la temperatura si fa più rigida, i raggi del sole sono spesso offuscati dalle nubi e dalle piogge mentre le ore di luce sono in fase calante.
L’atmosfera è più cupa, meno luminosa del periodo precedente e guardandosi attorno si notano gli alberi che perdono le loro foglie. Si vive questa sensazione di disfacimento che ci prepara ad entrare nel rigore dell’inverno. Sia nella natura che nell’uomo questo è un momento di stasi, di silenzio, come se l’energia si introvertisse per avviare un viaggio verso l’interno.
Quello che accade nella natura si riversa nel temperamento di chi nasce nel segno, per cui molte persone dello Scorpione hanno questa tendenza all’introversione, alla segretezza ed alla “distruzione”. E’ tipico trovare tra loro qualcuno che sappia rendere così problematica la sua esistenza da spingersi fin quasi all’estremo o che, per motivi incomprensibili, viva situazioni e relazioni difficili che annebbiano la sua vitalità e la gioia di vivere.
C’è nello Scorpione questa forza autodistruttiva che va controllata per evitarne le forme più deleterie. Tuttavia essa ha un significato molto profondo, legato al simbolismo proprio del segno, che è quello di rinnovarsi e purificarsi. Lo Scorpione deve arrivare a conoscere fino in fondo le sue pulsioni più istintive per poterle trasformare e rinascere a nuova vita. Infatti è proprio qui, in questo segno, che troviamo la morte e la rinascita intese come superamento dei propri limiti.
Una conferma che esso abbia a che fare con la morte e la rinascita lo troviamo anche nella tradizione cattolica che dedica parte del mese dello Scorpione al culto dei morti, anche se un giorno lo riserva al ricordo dei Santi. Se guardiamo questo evento tralasciando i significati della religione, possiamo vedere come la morte sia unita all’accesso a un piano superiore di consapevolezza e quindi alla resurrezione.
Va ricordato, nell’analisi del segno, la forza del suo animale simbolo, lo scorpione, che nel momento del pericolo si uccide perché non teme la morte (l’ignoto) e preferisce essa al pericolo.

L’elemento di appartenenza
Lo Scorpione è il secondo segno d‘acqua. La sua acqua è diversa da quella del Cancro o dei Pesci (che è quella dei ruscelli, del mare, degli oceani). Questa dello Scorpione è torbida, ferma, è l’acqua delle paludi, degli stagni. La sua superficie è calma ma non si può sapere cosa ci sarà nel suo fondo, quali detriti hanno alterato la sua purezza, quali residui può nascondere. C’è una sensazione di mistero ed anche di paura per quello che si potrebbe scoprire immergendosi. Siamo arrivati nel regno dell’inconscio che ha il suo domicilio proprio in questo segno.
Non è semplice catalogare ciò che si muove all’interno di uno Scorpione e rimane sempre un alone di mistero attorno a lui che rende insondabile il suo pensiero. L’insieme delle sensazioni e pulsioni che prova è grande e spesso a lui stesso sconosciute. I suoi sentimenti sono profondi e percepiti in modo particolarmente acuto. Altrettanto forti sono le sue emozioni.
C'è un’abbondante dose di magnetismo in lui, data proprio dall’intensità emotiva creata dall’elemento acqua che lo rende affascinante e interessante.
Inoltre ha una spiccata intuizione e quella medianità tipica dei segni d’acqua, che in lui è comunque più accentuata perché sorretta dalla forza della sua mente.


Il pianeta governatore
I pianeti sono due: Marte e Plutone. Marte, dio della guerra, in questo domicilio si esprime in modo diverso che nell’Ariete (dove era impulso attivo ma cieco) qui diventa “volontà ben mirata e consapevole”, una volontà che può essere costruttiva o distruttiva ma governata comunque dalla mente, una mente sottile, anche perversa se vogliamo, ma non istintiva.
A Marte appartiene l’azione, che guidata dall’intelletto sarà indirizzata verso uno scopo. E’ raro che uno Scorpione agisca senza sapere o d’istinto, le sue azioni, abitualmente, sono guidate da un cervello che sa pensare e pianificare. In lui Marte agisce senza irruenza e le sue rabbie sono più fredde che “calde”, tuttavia riesce a serbare a lungo in sé il rancore e meditare una vendetta che riscuoterà al momento opportuno.

Da Marte lo Scorpione trae la forza e quell’aggressività che gli consente di combattere per i propri obiettivi. Ciò nonostante può accadere che dopo essere arrivato all’apice della sua conquista, sotto la spinta plutonica, arrivi a distruggere ciò che ha realizzato.
La sua più grande dote è la volontà, che viene da Marte e Plutone, che gli consente di perseguire con fermezza i suoi programmi e abbattere quegli ostacoli dinanzi ai quali altri si arrenderebbero.
Plutone è il dio che governa l’oltretomba. Esso rappresenta anche tutto ciò che è nascosto e profondo (comprese le viscere della terra e il magma vulcanico). L’inconscio personale e collettivo è il suo regno.
E’ legato alle energie primordiali e ad esso appartiene il potere personale: quello che esprimiamo nella vita quotidiana attraverso le nostre conquiste e quello che viene utilizzato per esercitare una supremazia in un determinato contesto. E’ quella forza che viene dall’interno che consente di agire, lottare e sviluppare delle capacità impensate, appunto per questo il pianeta ha un’attinenza con le facoltà extrasensoriali.
Uno Scorpione ama il senso del potere (che appartiene a Plutone) e riuscirà a esprimerlo in vari modi siano essi plateali o sottilmente nascosti. Lo può usare anche con la sottomissione, ossia facendosi vittima, ma comunque esso sia espresso gli procura piacere perché gli consente di esercitare un controllo sugli altri, mentre, come segno, dovrebbe imparare il distacco.
Plutone e Marte sono entrambi legati alla sessualità, argomento questo che, nel bene o nel male, ha una sua rilevanza nella vita degli Scorpioni.
L’esperienza nella vita pratica
Lo Scorpione ha una personalità complessa ed esercita un fascino sulle persone che lo avvicinano ma non è facile comprenderlo a causa della sua diffidenza e riservatezza.
E’ dotato di una bella intelligenza e di una certa arguzia. Riesce ad avere un buon senso dell’umorismo dovuto proprio alla sua capacità di osservazione.
La sua lingua sa essere tagliente, specialmente quando si sente offeso o toccato nel profondo, le sue battute possono ferire.
Sa vedere le più piccole sfumature negli atteggiamenti di chi gli sta accanto e studiarne le motivazioni più nascoste. A volte questa osservazione può diventare esasperata e condurlo a vedere il negativo dove non esiste. La sua intuizione è alta e gli consente di prevenire le situazioni che si creeranno.
Di natura individualista raramente darà un suo parere e in modo particolare quando non è richiesto. Non si erge a protettore di nessuno, ama però tenere sotto controllo situazioni e persone e ciò avviene per una forma di possessività.
Ha una buona memoria ed è capace di elaborare complicate strategie per arrivare a perseguire i suoi scopi sia nella vita privata che nella professione. La difficoltà a dimenticare un torto subito può indurlo a compiere azioni discutibili oppure può macerare così a lungo nel rancore da trasferirlo nel suo corpo fisico sotto forma di malattia.
L’attenzione che pone nell’osservare ciò che lo circonda e ad esplorare sotto la superficie, lo predispone ad attività che con questa sua attitudine hanno una corrispondenza, come ad esempio la psicologia, le indagini investigative, la medicina. Ama il rischio e il pericolo e non ha problemi ad accettare lavori che mettano alla prova il suo coraggio. Può scegliere anche impieghi che si svolgano nelle ore notturne.
Una buona dose di ambizione è presente in lui che non ama stare in disparte, se ciò non accadesse andrebbero ricercate le motivazioni inconsce delle sue scelte. In effetti lo Scorpione è istrionico ed è un protagonista, gli piace emergere, proprio per questo il senso del potere appartiene al suo segno.
Le relazioni
I rapporti personali e quelli d’amore sono il suo banco di prova, quello nel quale può esprimere il meglio o il peggio di sé.
La gelosia e la diffidenza entrano spesso nelle sue relazioni e unite al bisogno di esercitare un controllo o un dominio sull’altro, possono rovinare dei legami che erano nati nel migliore dei modi. Spesso in preda a forme d’ansia può proiettare le sue paure sulla persona amata riducendone la libertà e la serenità.
Lo Scorpione vive l’amore in modo passionale e coinvolgente ma teme il rifiuto dal quale si difende attaccando o mettendo in scena trame di difficile comprensione. Il ricatto può far parte della sua strategia.
La sua natura emotiva lo rende sincero in amore e quando è sicuro dell’affetto ricevuto sa essere comprensivo e affettuoso, capace di prevenire i desideri della persona amata della quale arriva a conoscere fin in fondo il temperamento.
E’ abbastanza frequente trovare nella vita dello Scorpione un’esperienza d’amore difficile e tormentata che è arrivata a sconvolgere la sua vita. Questo fa parte della sua esperienza personale, ma può accadere che nelle relazioni più serene riesca a trovare uno spunto di sofferenza o che per i suoi problemi interiori arrivi a far soffrire la persona amata. E’ un gioco di chiari e scuri per lui l’amore, appunto per questo le sue storie difficilmente sono lineari.
L’amore ha, comunque, una parte essenziale nel suo vissuto e quando si trova felicemente inserito in una storia questa lo fa sentire così bene da riuscire a dare il meglio di sé nelle attività sociali. In caso contrario i suoi tormenti amorosi ricadono, in modo negativo, sugli impegni di lavoro e sui rapporti di amicizia.
Vive con pienezza una dimensione familiare e il rapporto genitori-figli è sufficientemente armonioso, anche se in questa situazione potrebbe subentrare la sua possessività ed il bisogno di controllo.
La salute
La sua salute è normalmente buona grazie ad struttura fisica robusta che può indurlo ad entrare in un atteggiamento di sfida verso le normali cautele mediche. Tuttavia, a causa di problemi psicologici, può rendersi così vulnerabile da soffrirne a livello fisico. I dispiaceri e le delusioni in questo segno, come negli altri d’acqua, hanno un forte impatto emotivo che destabilizza l’equilibrio generale.
Secondo la tradizione astrologica esso governa gli organi riproduttivi. I due pianeti a esso associati, Marte e Plutone, simboleggiano, rispettivamente, il membro maschile e il liquido seminale. Plutone è collegato anche al sistema immunitario.
Nello scheletro lo Scorpione governa le ultime due vertebre lombari.
Eventuali patologie possono interessare gli organi della riproduzione. Sono possibili, nella donna, disturbi ginecologici (dismenorrea, amenorrea, annessiti, ecc.) e nell’uomo problemi ai suoi organi di riproduzione e alla prostata.
Probabili le malattie veneree e del sistema immunitario. Possibili le depressioni, anche gravi, e disturbi alla funzione del sonno.
Il chakra a questo segno collegato è il primo: quello che rappresenta le nostre radici ed è legato alla creazione e conservazione della vita.
Azrael è l’arcangelo dello Scorpione e ad esso è affidato il dominio di Plutone la cui funzione principale era quella di accompagnare nell’aldilà le anime dei defunti e che fu venerato dagli Egizi con il nome di Osiride. E’ l’arcangelo protettore degli occultisti, dei sacerdoti e guide spirituali. Dona ai nati in Scorpione quel fascino magnetico che li distingue.

lunedì 4 ottobre 2010

Che delusione

Questo blog sta prendendo la piega di uno sfogatoio.

Ma è un mese che alterno umori altalenanti, sono felice, poi mi spengo e poi di nuovo...
Oh se mi guardo attorno non è che sia una merda anzi, è una figata, qualsiasi cosa mi circondi, questa città è strepitosa ma ti chiede un prezzo in termini di resistenza non da poco.

Tipo, uno lavora dieci ore al giorno e poi vuole fare festa, la fa, magari anche bene ma cazzo possibile che a Parigi non pensino a tener aperta la metro 24h su 24? Uno non può perdere la vita con gli autobus notturni, non è corretto.

Ma il mio problema non è Parigi, non è il lavoro. Non sono nemmeno gli amici, anzi, salviamoli tutti perchè sono la spalla più grande su cui piangere. Ma non si piange nemmeno, qui. Ci si illude.

Non voglio nomi, non voglio ricordi troppo vivi, voglio la parvenza di essi.
Poniamo un cane. Questo cane si chiama Pippo.

Cazzo non è che ti svegli per caso e decidi di comprare Pippo o di adottarlo, affatto.

E' un evento, una chiamata, qualcosa o qualcuno ti pone nella condizione per cui tu e Pippo vi troverete a passare un periodo di tempo assieme, condividerete dei momenti, crescerete insieme e nel mentre per quanto tu non te ne accorga te ne affezionerai.

Pippo assomiglia un po' anche al vino, guarda caso un tipo di vino si chiama Bracchetto... ti inebria. Magari Pippo è un bracchetto, e in realtà Pippo è Snoopy.
Lasciamo stare.

Questo cane appare dal nulla, diciamo che lo trovi per strada, è un po' spaesato, chissà cosa gli è successo prima, anzi cosa gli è successo prima? Bà tempo perso, è un cane mica ti racconta se è stato abbandonato oppure se semplicemente è il più stupido della cucciolata. Puoi solo accorglielo, conoscerlo, dargli da mangiare e farlo crescere. Si perchè non l'abbiam detto ma Pippo è ancora un cucciolo, fa a malapena 15 cm, scuro di pelo ma ha la luce negli occhi.

Lo trovi troppo carino fin da subito, pensi che a casa tua starebbe bene, ma sai che non puoi correre troppo, o prende paura. La fiducia la devi guadagnare, sennò perchè i cani sarebbero i migliori amici dell'uomo? Così lo lasci per un po' nel suo scatolone, che ha il suo odore, gli ricorda forse un po' casa, oppure semplicemente è l'unica certezza che ha in quel momento.

Così fai finta di nulla ma lo porti a spasso, o ti fai portare, poco importa, in fondo tu e Pippo ve la passate alla grande.
Scopri che preferisce il pollo al manzo, se possibile preferisce mangiare tranquillo e non vuole avere troppi spettatori attorno.

Il carattere come si sà non si modifica così lo accontenti e piuttosto che creargli dei problemi o farlo sentire "smarrito" preferisci sia lui ad attaccar briga con i cani dei vicini.

Oh ma è un figo eh, perchè quando sei al parco in zero due conosce tutti i cani in un raggio di 50 metri, gioca con tutti e a volte ruba le scarpe di quanche padrone per mordicchiarle!

Tornando a noi un giorno ci va storta, io cerco di fargli capire che ho voglia di farlo diventare un membro della famiglia a tutti gli effetti ma lui è un po' randagio, esita, guaisce. Ma quando i cuccioli piangono ti spezzano il cuore, e loro lo sanno. Tu ti sciogli e loro si tranquillizzano.

Alla fine pensi di aver instaurato quella fiducia che serve così decidi di fargli un regalo. Pippo è cresciuto tantissimo, e quel cartone malandato ormai è bruttissimo e mordicchiato, sembra volerlo cacciare da quella sua piccola tana così pensi che una nuova cuccia sia la soluzione.

Al negozio degli animali capisci subito che lui ha le idee chiare, cerca le più carine, le più confortevoli, insomma quelle dove lui si sentirebbe protetto.

Chi non lo farebbe? in fondo tutti, abbiamo bisogno di protezione. Pippo stesso una volta adulto potrà difenderti e tu stesso potrai sentirti al sicuro. Forse non è un Bracchetto, dentro è un Doberman!

Qui a Parigi di negozi per animali ce ne sono moltissimi, un giorno addirittura ne avremo visitati, bàh, 8-9... Ma è parlando con degli amici che mi ricordo esserci una cuccia stra figa, ultimo modello, di quelle che non posso non fargli vedere, anche perchè in fondo è sicuro che gli piacerà.

Il giorno dopo infatti è così. Sembra che ci sia sintonia tra me e lui, riusciamo a capirci al volo, non ci sono difficoltà, siamo così diversi con due istinti differenti eppure ci intendiamo benissimo! Difatti il regalo gli piace, gli piace tantissimo e vederlo scodinzolare davanti a me è come sentirsi invincibili.

Col tempo che si passa assieme pensi sempre di cominciare a conoscerlo invece lui è così incredibile, sarà la vivacità, sarà la serenità finalmente conquistata dopo tanti sforzi ma credi che veramente sia andato tutto bene, hai fatto bene e quel bene ritorna a te.

Ci vorrà un po' per consegnarla, queste cucce ultimo modello sono stra complesse da produrre ma non importa, alla fine han detto che per ottobre ci siamo quindi vai col tango!

Così la sera si fa una bella passeggiata per festeggiare, ce la passiam bene e ritorni a sentirti ok.

Poi il giorno prima della consegna dove ormai non vedi l'ora anche per lui, qualcosa non va bene. Pippo è un cane ma dall'intelligenza straordinaria, ha una sensibilità che lo rende umano, capace di penetrarti l'anima con un coltello senza farti sentire apparentemente il dolore. Tu sei coscente, senti il freddo di quella lama ma non te lo spieghi, non senti subito il male.

Poco prima stavate facendo le capriole in un prato e poi ti si volta contro. Forse non se n'è accorto. Forse essendo piccolo non sa che un morso, dato anche per scherzo fa male, malissimo se tocchi qualche nervo sensibile.

Ma tu non vuoi che lui si rattristisca, manca così poco a quella che pensi la svolta del vostro rapporto che, dai intendiamoci, puoi tenertelo per te il male e chissenefrega. Almeno ci provi.

Ma Pippo non è stupido.

Pippo sa di aver fatto la cazzata. Ma tace, non abbaia, non scodinzola per richiamare l'attenzione. Si siede in un angolo e resta ad aspettare.
Ma cosa puoi tu essere umano davanti all'istinto? Non puoi nulla e non sai che dire. Guardi la mano, sanguina e guardi lui senza provare dolore apparente.

Viene il fatidico giorno. Tu lavori e purtroppo Pippo è a casa da solo, ma non è un problema, lui ha già conosciuto il negoziante, non morderà anche lui, anzi capirà subito che li c'è il suo regalo..

Lo farà suo in un men che non si dica, sarà così entusianta che non potrà non dimostrarmelo. E no che io mi aspetti cose incredibili attenzione, lui in fondo ha morso... ma sicuramente farà le feste ed io mi rasserenerò un pochino...

Ma Pippo non ti fa fatto capire se ci si trova bene o meno; al contrario è diventato muto, e tu pure, in fondo non sai che fare.
Hai paura che lui possa mordere ancora quindi tieni le distanze e forse lui non ti ama come ti aspettavi. Lui forse è randagio nel cuore e cercava solo il suo nuovo rifugio, oppure no, quello gli è venuto dal cielo, come troppe altre cose assieme ed ha preso paura. Ha preferito chiudersi.
Tu hai avuto paura e ti sei chiuso a tua volta.

La conclusione è che io e Pippo eravamo, per me sicuramente, portati ad un ottimo rapporto ma io non ho saputo cogliere le sue sfumature e lui forse troppo impaurito si è voltato e ha preferito morsicare per mettermi in guardia.

Io sento ancora troppo male per allungare la mano ed accarezzarlo come un tempo, eppure sento la sua morbidezza sotto i polpastrelli delle dita, rivivo spesso i suoi giochi e le sue corse. Ho conosciuto alcune sue passioni e le ho fatte diventare mie perchè in fondo Pippo è qualcosa di me; magari meno grande di quel che pensavo, ma so che se lo dovessi incontrare ancora per strada lui mi riconoscerebbe e forse un po' di feste me le farebbe.

Purtroppo non tutto va come si desidera, e bisogna imparare a dare meno di ciò che si vorrebbe. Ed è questa la vera fatica.
Perchè è contro natura, è insensato, è stupido è qualcosa che per me non è accettabile perchè io Pippo lo vorrei con me quando viene sera ed ho paura del buio, perchè so che se morde fa male e quindi può difendermi.

Passerà la delusione ne sono sicuro.